Come si impara a essere una vera donna?
“Studiando attentamente la natura”, rispose la curandera. “Ma, prima di tutto, è importante che impari a conoscerti e ad accettarti per quella che sei. Dovrai essere solamente te stessa, te e nessun altro. Spesso costruiamo la nostra vita raccogliendo i pezzi dell’esistenza degli altri e cerchiamo di plasmarci su modelli che ci vengono imposti dall’esterno. E’ molto probabile che tua madre abbia influito su di te o che, forse, in realtà tu sia stata influenzata da tua nonna, da tua zia, da un’amica o altre tue conoscenze. Sono i pezzi con i quali vai tessendo una sorta di coperta che ti copra davanti agli altri e ti renderà infelice. La vera donna scopre chi è veramente e segue il suo cammino, pienamente cosciente di sé.”
La giovane discepola ascoltò in silenzio le parole della sua maestra, senza farle ulteriori domande. Poi disse “Nonna, riflettendoci bene, mi rendo conto che non so chi sono. Anzi, potrei quasi dire che tutta la mia vita è stata condizionata dall’esempio di altre donne. Ho sempre cercato di esser e come loro e mai di essere semplicemente me stessa.”
Mama Maru la guardò con fermezza e poi rispose: “Sì, sono molte le donne che cercano di apparire ciò che non sono e assai quelle poche che, invece, si prendono il tempo di scrutare dentro di sé per scoprire chi sono e cosa vogliono veramente. Nel tuo caso, la natura ti ha donato un corpo e un’anima nei quali risiede lo spirito. Solo tu, come donna, e nessun altro all’infuori di te, sei in grado di cambiare la tua vita. Solo nel momento in cui avrai chiarito a te stessa chi sei, sarai sulla buona strada per diventare una vera donna. Donna, nel vero senso della parola, è colei che un giorno diverrà la compagna di un uomo, la madre dei figli che la natura vorrà darle e maestra di entrambi. Sarà un’abile amministratrice della sua casa, una signora rispettata da tutti, un’eccellente compagna, una dea e un’artista dell’amore. La sua prudenza, la sua saggezza e la sua grazia saranno il suo principale ornamento.
Una donna che scopre la sua vera natura, che risveglia i poteri sopiti dentro di lei e che rendono vano il ricorso alla forza, può riuscire a fare tutto questo. Se tu non lo farai, rimarrai a vegetare come la maggior parte delle donne.”
“Nonna parlami di questo nostro potere” la supplicò Kantu sorridendole.
“L’arma più potente di una donna è la sua energia interiore che protegge lei e tutti coloro che ama” proseguì Mama Maru.
“E’ per questa ragione che dovrai imparare a calarti nel tuo mondo interiore: solamente nel momento in cui scoprirai la tua vera essenza potrai usare tutta la tua energia interna. Sei forte e dotata di molta energia ed è proprio per questo che appartieni al gruppo delle donne capaci di muovere il mondo. Eppure hai un limite: non ti conosci ancora, e di conseguenza, non ti accetti.
La società contemporanea non vuole sapere chi sia veramente la donna e cerca di deformarne l’indole fin dal giorno della sua nascita. Che cosa impara oggigiorno la donna dalla società? A falsificarsi, a nascondere i suoi veri sentimenti, a celare le sue opinioni, mascherare i suoi pensieri.”
“Ma oggi le donne ricevono un’educazione, molte riescono a diventare delle vere professioniste, in grado di esprimere liberamente le loro idee” osservò Kantu.
“Ciò che dici non è affatto vero: la maggior parte di quelle donne escono da scuole di stampo maschile che hanno finito col deformare la loro vera natura influenzando così la loro esistenza e togliendo loro la possibilità di esprimere la loro femminilità. Doti come l’intuizione, la creatività, l’arte, i sentimenti, si allontanano sempre più dal loro mondo. In nome del lavoro, queste professioniste hanno spesso dovuto sacrificare una parte della loro natura. E’ un fenomeno tipico della società industrializzata.
Non confondere l’istruzione con l’educazione. Ci sono molti uomini ben istruiti e male educati e, al contrario, ci sono molti ignoranti che seducono proprio per la loro educazione: la vita quotidiana ce lo dimostra. Nella maggior parte dei centri “educativi” di oggi, sono molti coloro che lavorano per distruggere la vita sulla terra, mentre sono assai pochi quelli che lavorano per difenderla. Fra uno scienziato privo di morale e di coscienza e un ignorante educato, è da preferire il secondo che non ti danneggerà mai quanto il primo.”
“Vuoi dire che sarebbe meglio che l’uomo non ricevesse un’istruzione?”
“Prima bisognerebbe educarlo, poi istruirlo. L’educazione è più importante di qualsiasi istruzione; s’impartisce già in seno alla famiglia, ogniqualvolta si insegna ad avere rispetto per la persona, per i suoi sentimenti. Questo tipo di educazione ha come scopo principale l’umanizzazione dell’uomo; l’istruzione invece persegue lo sviluppo della mente e della razionalità.”
“Ciò significa che la donna, per fare di sé stessa una vera donna, deve rivolgersi per prima cosa al suo cuore e poi alla sua mente?”
“Esatto. Ciò che attualmente si sta facendo con la donna non è altro che bloccarne la femminilità. Nella scuola, nel collegio, nell’università, la donna apprende il pensiero maschile. Lì non insegnano né a conoscersi né a comprendersi.”
“E allora come dobbiamo educarci? Cosa dobbiamo imparare?”
“Dovremmo creare un’istituzione educativa che risponda alle necessità e agli interessi della donna. All’epoca dell’impero inca esisteva un’istituzione chiamata Akllawasi che aveva un orientamento palesemente femminile. In quel centro s’insegnava che la donna è l’artefice della creazione della società umana, l’asse attorno al quale ruotava quella società e che l’educazione doveva cominciare in casa. Perché educare e istruire un uomo vuol dire formare un individuo che potrebbe anche non lasciare nulla dietro sé, mentre educare e istruire una donna vuol dire formare le generazioni a venire.”
“Mama Maru con questo vorresti dire che la donna educatrice deve iniziare il suo compito nella sua stessa casa? E se è così, come dev’essere quella casa?”
“La donna deve fare della propria casa un luogo di pace, di tranquillità, di stabilità, di felicità. Dovrà essere un piccolo centro nel quale poter educare il proprio compagno e i propri figli. Canalizzerà gli istinti di ognuno di questi suoi discepoli seguendo la loro specifica natura; ne svilupperà il carattere, ne modellerà le inclinazioni. Li guiderà verso la verità, la bontà e il rispetto per tutti gli altri esseri viventi, perché l’educazione è vita.”
“E qual è il ruolo dell’uomo nell’educazione dei figli?”
“La donna ha bisogno di un educatore maschio che assecondi il suo proposito educativo. E’ per questo che, nel momento in cui dovrà scegliere il suo compagno, dovrà farsi guidare dalla sua anima e non dai suoi occhi. Sì perché, se si unisce a un uomo è per percorrere tutta la sua vita insieme a lui, e con lui conoscersi, aiutarsi, appoggiarsi a vicenda.”
“E che ruolo hanno i figli nella vita di una donna?”
“Gli esseri che metterà al mondo, saranno un’elevazione per lei perché ogni figlio è un libro aperto dalla natura dal quale lei potrà imparare molte cose. La maternità è una scelta, non si tratta di una funzione meramente biologica, ma anche sociale, mentale, spirituale. Ci sono madri fisiche e madri spirituali. E, nel suo ruolo di madre, la donna è in grado di accrescere le virtù e smussare i difetti del temperamento umano.”
dalla Profezia della Curandera di H. Mamani