ESCI DALLA CONFINATA DIMORA delle tue limitazioni. Inspira l’aria fresca dei pensieri vitali.
Espira i pensieri velenosi dello sconforto, dell’infelicità o della disperazione.
Non suggerire mai alla tua mente le limitazioni umane di malattia, vecchiaia o morte, ma ripeti a te stesso: «Io sono l’Infinito, che si è fatto corpo».
Fai lunghe passeggiate mentali sul sentiero della sicurezza di sé. Esercitati con gli strumenti del giudizio,
dell’introspezione e della creatività. Banchetta in abbondanza con il pensiero creativo, tuo e degli altri.
Soprattutto, coltiva l’abitudine alla meditazione: è l’interruttore interiore che puoi accendere per collegarti all’Infinito. Concentra l’attenzione sugli effetti della meditazione mantenendoli a lungo. Così facendo, scoprirai di avere una riserva energetica nel corpo, nella mente e nell’anima.
Se terrai sempre bene in mente gli effetti pacifici della meditazione, se sentirai l’immortalità del corpo e percepirai l’oceano della beatitudine divina al di sotto delle onde mutevoli delle esperienze, la tua anima troverà il rinnovamento perpetuo.
Tu sei divino, devi solo averne consapevolezza.
Devi guardare dentro di te. Dietro l’onda della tua consapevolezza c’è il mare della presenza di Dio. Rivendica il tuo diritto di nascita divino. Dèstati, e contemplerai la gloria di Dio.
IL RAGAZZO CHE DIVENTÒ UN SANTO
Nella mia scuola, in India, arrivò un ragazzo accompagnato dai genitori. Di solito prendevamo solo allievi sotto i dodici anni, ma lui era molto più grande. Gli concessi di restare, ma a una condizione: che fosse disposto a comportarsi bene.
Ebbi con lui una conversazione amorevole e sincera.
Gli dissi: «Hai deciso di fumare, ma i tuoi genitori non vogliono che tu fumi. Sei riuscito ad avere la meglio sui tuoi genitori, ma non sulla tua infelicità. Ti stai facendo del male».
Le mie parole fecero breccia, e lui iniziò a piangere. Mi confidò: «Non fanno altro che picchiarmi».
Replicai: «Pensa a quello che stai facendo a te stesso.
Va bene, ti prenderò come allievo, ma a una condizione: non mi comporterò come un secondino, ma da
tuo amico. Finché sarai disposto a correggere i tuoi errori, ti aiuterò, ma se mi racconterai delle bugie, non farò nulla per te. Le bugie distruggono l’amicizia. Non mentirmi».
Rimase perciò nella mia scuola e gli dissi: «Quando avrai voglia di fumare, ti procurerò io le sigarette».
Un giorno, venne da me e mi confessò: «Provo un desiderio tremendo di fumare». Gli offrii il denaro e lui stentò a credere ai suoi occhi. Rifiutò: «Riprendetevi i soldi». Non li voleva. Lo stavo spingendo ad andare a comprare le sigarette, e lui si rifiutava. Infine, dopo questo tiro alla fune, ammise: «Non mi crederete, ma non voglio più fumare».
Grazie agli insegnamenti e alla disciplina, questo ragazzo divenne infine un santo. Ero riuscito a destare
la sua coscienza spirituale. La più grande coscienza spirituale si manifesta nello sforzo interiore di andare controcorrente, verso la felicità duratura.
Pochissime persone compiono questo sforzo. Tuttavia, puoi sforzarti costantemente di diventare buono, anche se i tuoi peccati sono profondi come l’Oceano Atlantico. Da alcune incarnazioni sei un essere umano, ma per tutta l’eternità sei figlio di Dio.
Tratto dal libro: Come Risvegliare il tuo vero Potenziale di Paramhansa Yogananda
Estratto del libro Potenziale-estratto