Attraverso il condizionamento subìto fin dall’infanzia abbiamo imparato così bene a prendere le distanze dalle nostre emozioni e dalla nostra verità che a volte risulta difficile entrare in contatto con noi stessi e riconoscere quello che davvero sentiamo. Quello che accade è che attraverso il trattamento bioenergetico si inverte il processo della malattia.
Il corpo viene nutrito di nuova energia che libera i blocchi e riporta alla consapevolezza le cause della sofferenza. E’ come se si invertisse il processo psico-somatico: quando do energia allo stomaco, progressivamente l’ulcera guarisce, perché sanando il conflitto sul piano fisico, l’informazione ritorna alla coscienza, da dove era partita. Un esercito fresco e riposato sconfigge le truppe che assediano la cittadella e ne liberano gli abitanti: in questo caso le emozioni e i pensieri. Si chiama processo di guarigione il continuo e progressivo afflusso di informazioni, sotto forma di sentimenti, situazioni, ricordi, pensieri che affluisce dal corpo agli strati superiori della coscienza.
E’ un passaggio obbligato richiesto dalla natura stessa dell’intervento. Dare energia guarisce in modo naturale, non si occupa di debellare un sintomo o di asportare un organo, ma nel rispetto dell’interezza dell’individuo ricerca la causa prima che ha determinato l’insorgere della malattia. Quasi sempre la causa è nell’infanzia, a volte riguarda una situazione presente o recente. La causa più frequente è la mancanza di amore e di protezione, nelle patologie più gravi la violenza fisica o psicologica.
Chi vuole guarire deve essere disposto a guardare il film della sua vita e ricercare con onestà e chiarezza tutti i “vuoti di amore” e cominciare a riempirli con le proprie mani. Deve togliere gli scheletri dagli armadi e dargli finalmente sepoltura e lasciarli andare con Dio. Deve prendere per mano quel bambino ferito che è dentro di lui e dargli tutto l’amore e la protezione che non ha ricevuto. L’adulto deve fare pace con se stesso e gli altri e smettere di colpevolizzare o fare la vittima, smettere di giudicare, di ferire, di odiare se stesso e gli altri, smettere di chiudere la propria vita in un personaggio che fa o dice esattamente ciò che si aspetta da lui.

Guarire significa quindi imparare ad amarsi, a onorarsi, a rispettarsi.
Guarire significa abbandonare tutte le nostre catene per imparare ad essere liberi.

Tratto da La formica Zen di Marco Muratore

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