“L’investigazione del Sé conduce direttamente alla realizzazione del Sé
rimuovendo gli ostacoli che vi fanno pensare che il Sé non sia ancora realizzato”
Sri Ramana Maharshi
Chi sono Io?
È il titolo dato ad un insieme di domande e risposte riguardanti l’investigazione del Sé. Le domande furono poste a Bhagavan Sri Ramana Maharshi da Sri Sivaprakasa Pillai, intorno al 1902.
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Tutti gli esseri viventi desiderano essere sempre felici, senza alcuna miseria. In tutti c’è un amore supremo per se stessi. E solamente la felicità è la causa dell’amore. Allo scopo quindi di raggiungere quella felicità che è la propria natura e che viene sperimentata nello stato di sonno profondo, dove non c’è mente, si dovrebbe conoscere se stessi. Per raggiungere ciò, il Percorso della Conoscenza, l’investigazione nella forma del “Chi sono Io?”, è il mezzo principale.
1. Chi sono Io?
Il corpo grossolano che è composto da sette umori (dhatus), io non sono; i cinque organi di senso cognitivi, ossia, il senso dell’ascolto, del tatto, della vista, del gusto e dell’odorato, che sono collegati con i rispettivi oggetti, ossia, suono, tocco, colore, gusto e odore, io non sono; i cinque organi di senso cognitivi, ossia, gli organi di parola, movimento, afferrare, espellere e procreare, che hanno le loro rispettive funzioni del parlare, muoversi, afferrare,
espellere e gioire, io non sono; le cinque arie vitali, il prana, ecc. che compiono rispettivamente le cinque funzioni di inspiro ecc., io non sono; Anche la mente che pensa, io non sono; anche la nescienza che è dotata solamente delle impressioni residue degli oggetto, e nella quale non ci sono oggetti ne funzionamenti, io non sono.
2. Se non sono nulla di tutto questo, allora chi sono Io?
Dopo aver negato tutti i summenzionati come “non questo”, “non questo”, rimane solamente quella Consapevolezza – che io sono.
3. Qual è la natura della Consapevolezza?
La natura della Consapevolezza è esistenza-coscienza-beatitudine
4. Quando si conquisterà la realizzazione del Sé?
Quando il mondo che è ciò-che-viene-visto sarà rimosso, allora ci sarà la realizzazione
del Sé che è colui che vede.
5. Non ci sarà realizzazione del Sé mentre il mondo esiste (viene visto come reale)?
Non ci sarà.
6. Perché?
Colui che vede e l’oggetto visto sono come la corda e il serpente. Così come la conoscenza della corda che è il substrato non emergerà finché non se ne andrà la falsa conoscenza del serpente illusorio, così la realizzazione del Sé che è il substrato non verrà raggiunta finché non viene rimossa l’idea che il mondo è reale.
7. Quando verrà rimosso il mondo che è l’oggetto visto?
Quando la mente, che è l’origine di tutta la conoscenza e di tutte le azioni, diverrà calma, il mondo scomparirà.
8. Qual è la natura della mente?
Ciò che viene chiamata “mente” è un meraviglioso potere che risiede nel Sé. Essa origina tutti i pensieri. Tolti i pensieri, non esiste una tale cosa come la mente. Quindi, il pensiero è la natura della mente. Tolti i pensieri, non c’è un’entità indipendente chiamata mondo. Nel sonno profondo non ci sono pensieri, e non c’è mondo. Nello stato di veglia e di sogno, ci sono pensieri, e quindi anche il mondo. Così come il ragno emette il filo (della ragnatela) fuori da se stesso e poi lo riavvolge dentro, allo stesso modo la mente proietta fuori da se stessa il mondo e poi lo ritira dentro se stessa. Quando la mente esce dal Sé, appare il mondo. Quindi, quando il mondo appare (essere reale), non appare il Sé; e quando il Sé appare (brilla) il mondo non appare. Quando si investiga con persistenza la natura della mente, la mente finirà per lasciare il Sé (come un residuo). Quando si parla del Sé ci si riferisce all’Atman. La mente esiste sempre solo in dipendenza da qualcosa di grossolano; non può esistere da sola. E’ la mente che viene chiamata corpo sottile o anima (Jiva).
9. Qual è il percorso dell’investigazione per comprendere la natura della mente?
Che ciò emerge come “Io” in questo corpo è la mente. Se si investiga su dove nel corpo emerge per primo il pensiero “Io”, si scoprirà che è nel cuore, ossia il luogo di origine della mente. Anche se si pensa costantemente “Io-Io” si sarà condotti in quel luogo. Di tutti i pensieri che sorgono nella mente, il primo è il pensiero “Io”. E’ solo dopo che è emerso questo che sorgono tutti gli altri. E’ dopo l’apparizione del primo pronome personale che appaiono il secondo e il terzo pronome personale; senza il primo non c’è il secondo né il terzo.
10. Come può divenire calma la mente?
Con l’investigazione “Chi sono Io?”. Il pensiero “Chi sono Io?” distruggerà tutti gli altri pensieri e, come il bastoncino usato per accendere la pira, sarà anch’esso distrutto alla fine. Allora, emergerà la realizzazione del Sé.
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