La notte di capodanno del 31 dicembre 2015 a Colonia circa un migliaio di arabi ha molestato, aggredito e derubato centinaia di donne tedesche (516 denunce), e si è registrato almeno un episodio di stupro. La polizia ha segnalato anche decine di denunce simili ad Amburgo e a Stoccarda. Fra le varie testimonianze: “Stavamo partendo e un gruppo di dieci stranieri ci ha aggredito – ha raccontato una donna a N-TV. – Ci prendevano tra le gambe, toccavano le nostre scollature, sotto i cappotti. Puntavano solo alle donne.”
Come è consuetudine di questo blog analizzeremo l’episodio da un punto di vista esoterico. Sin dall’antichità (ma succede ancora oggi in quasi tutte le zone di guerra) è esistito un fenomeno denominato “stupro di guerra”. In alcuni casi esso faceva parte del “bottino” dell’esercito vincitore insieme al saccheggio, mentre in altri rientrava fra gli strumenti della guerra psicologica con lo scopo di umiliare il nemico e minare il suo morale.
Lo stupro nel corso o al termine della guerra è menzionato diverse volte già nella Bibbia: “Il Signore radunerà tutte le genti contro Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case saccheggiate, le donne violate…” (Zaccaria 14,2)
” … … saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli.” (Isaia 13,16)
Il reale motivo – sottostante quindi le ragioni apparenti – per cui accade che l’esercito vincitore stupri le donne appartenenti al popolo vinto concerne la sfera simbolica: l’energia maschile del vincitore ha prevalso su quella del vinto e tale responso viene sugellato (=sigillato, per usare un termine della magia) con la penetrazione delle donne appartenenti ai vinti. Tutto questo non ha niente a che vedere con il sesso, le donne vengono “violate” o “disonorate” perché il messaggio della superiorità del vincitore entri in profondità nella psicologia del vinto.
Sul piano delle energie sottili a Colonia è avvenuto proprio questo. Il popolo non era in guerra e quindi non è avvenuto uno stupro di massa (sebbene risulti molto verosimile che ne siano avvenuti di più rispetto a quell’unico che è stato denunciato), ma l’atto significativo del “violare e umiliare” le donne del popolo conquistato si è consumato interamente. Risulta quantomai interessante, sempre sul piano simbolico, il fatto che prima e durante questo episodio il clima fosse diventato “indistinguibile da un campo di battaglia”, in quanto gli extracomunitari arabi, con la scusa dei festeggiamenti stavano facendo esplodere di tutto, mettendo a rischio la sicurezza dei presenti. In rete girano delle immagini che richiamano più uno scontro tra fazioni allo stadio che una festa di capodanno.
Nel trattare il fenomeno dell’immigrazione stiamo pagando – ma non avete idea di quanto pagheremo in futuro – l’aver confuso l’energia femminile all’ottava alta con quella all’ottava bassa. La prima è sinonimo di apertura verso le altre culture e accoglienza consapevole, mentre la seconda è sinonimo di sottomissione, soggezione, docilità, sopportazione. Essere donna non è la stessa cosa che essere una “femminuccia”. Sviluppare una certa predisposizione nell’accogliere l’estraneo non significa divenire una puttana. Gli Stati europei non sono maschili e non sono nemmeno femminili, sono solo delle femminucce. I popoli che intendono l’energia maschile all’ottava bassa (“se voglio una donna me la faccio e quando non obbedisce la meno”) faranno un sol boccone di questa Europa dei castrati dove non c’è nemmeno più il servizio militare obbligatorio e dove si toglie il crocefisso dalle classi perché i nostri “ospiti” non lo vogliono.
(Come se io invitassi un ospite a casa mia e “nel rispetto della sua sensibilità” togliessi quadri e simboli della mia religione dalle pareti invece di pretendere che lui allarghi le sue vedute nel rispetto della cultura del padrone di casa).
Il rifiuto europeo per l’energia maschile nasce anche questo da una incapacità di distinguere fra energia maschile all’ottava bassa (aggressività, rozzezza, intolleranza) ed energia maschile all’ottava alta (le caratteristiche del monaco guerriero: decisione, fermezza, capacità di raggiungere obiettivi, rispetto di antichi valori).
L’identità di chi ha organizzato lo “stupro di guerra” della notte di capodanno non riveste la minima importanza. Parimenti, non è così essenziale fare ipotesi su chi si colloca dietro gli attentati terroristici sempre più frequenti. È sempre ciò che accade sul piano simbolico ad essere fondamentale, perché quando un fenomeno riveste un’importanza simbolica questo si fissa – si sigilla – sui piani sottili e, a livello psicologico, si fissa nel nostro inconscio. Qualcuno ha voluto mandare un messaggio antico e archetipico a tutta l’Europa, colpendo la nazione che, sempre simbolicamente, sta al centro dell’Europa stessa.
Violiamo le vostre donne senza essere puniti, perché voi siete impotenti (in tutti i sensi)!
Vi abbiamo conquistato!
Ma le coscienze assopite degli europei avranno realizzato la gravità di ciò che è successo e, soprattutto, di ciò che sta per succedere?
Questo post era solo un’introduzione all’articolo di Maurizio Blondet, chiaro e lucido come sempre, che si colloca sulla stessa onda del mio e che vi consiglio caldamente di leggere:
http://www.maurizioblondet.it/i-siriani-hanno-capito-lue-e-femmina/
La nazione che insiste nel tirare una netta linea di demarcazione tra l’uomo che combatte e l’uomo che pensa, rischia che le sue lotte siano condotte da folli e i suoi pensieri siano formulati da codardi.
William Francis Butler, citato in Guerrieri Metropolitani, di S. Brizzi
Salvatore Brizzi
(occupazione: domatore di fiumi)
Fonte: http://www.salvatorebrizzi.com/