E’ da sapere che sulla terra, in quasi tutte le epoche, le persone che meritavano di diventare dei veri iniziati erano divise in tre categorie.
Gli iniziati appartenenti alla prima categoria erano coloro che grazie alla loro sofferenza volontaria ed al loro sforzo cosciente arrivavano ad un grado superiore dell’ESSERE; ad essi veniva attribuita la qualifica di “SANTI”.
Alla seconda categoria appartenevano coloro che, grazie agli stessi fattori, acquistavano una somma considerevole di nozioni di ogni genere, e i loro nomi erano preceduti dal titolo di “SAPIENTI”.
Per gli appartenenti alla terza categoria, i quali grazie sempre agli stessi fattori conquistavano l’ESSERE ed arrivavano al contempo alla conoscenza di molte verità oggettive, i loro nomi venivano associati alla qualifica di “SAGGI”.
Innanzi tutto, l’uomo così com’é, ha bisogno dell’aiuto Divino per arrivare in qualche modo “sano” alla propria maggiore età e avere così la possibilità di intraprendere la Via della propria evoluzione. Questo AIUTO DIVINO é rappresentato in qualche modo dalla DIVINA PROVVIDENZA e dalla DIVINA GRAZIA. Di Esse non possiamo dire molto ma possiamo soltanto constatarne gli effetti e capire umilmente che l’uomo é meno di niente a confronto del Suo Creatore, e che può operare soltanto con il Suo aiuto.
PROVVIDENZA
Azione costante esercitata da DIO sul mondo creato, con infinita SAGGEZZA.
GRAZIA
Il complesso dei doni gratuiti soprannaturali che Dio concede all’uomo per disporlo alla visione beatifica della vita eterna. Speciale soccorso che l’uomo chiede a Dio rivolgendoGli preghiere.
Se cominciamo a studiare l’uomo possiamo scorgere le tracce della sua vera interiorità attraverso tutto quello che fa, cioè a dire quando agisce.
Vi sono due direzioni precise e naturalmente altre più intermedie, ma le prime due direzioni sono così nette che ci permettono di studiare sia l’evoluzione sia l’involuzione che ha l’uomo su questo universo.
Avere lo Scopo!
“Le stesse cose appaiono oneste o disoneste, secondo il motivo o il modo con cui sono fatte. Tutto sarà onesto, se ci siamo consacrati all’onestà, considerata insieme a tutto ciò che, come bene unico per gli uomini, abbia attinenza con essa. Il resto, se pure é bene, é certamente effimero. Urgono convinzioni profonde circa la totalità della nostra vita; ed io le chiamo principi. Pensieri nostri e azioni nostre, cioè praticamente tutta la nostra vita, si dirigeranno secondo queste convinzioni. L’ordine nei dettagli è secondario, per chi voglia ordinato il tutto. M. Bruto si diffonde, nel libro dei DOVERI, in insegnamenti per i genitori, i figli, i fratelli; ma nessuno li praticherà, se tutto ciò non abbia una vera finalità. Ci vuole, quindi, la meta di un supremo bene, al quale mirare e al quale, con zelo, dirigere le nostre azioni e conversazioni; come, per i naviganti, ci vuole una stella direttrice della navigazione. La vita senza uno scopo è vagabondaggio”. (SENECA : Epistulae)
L’EVOLUZIONE si ottiene attraverso una immane fatica e sofferenza volontaria nella conquista dei tesori che sono chiusi in noi, le VIRTU’;
l’INVOLUZIONE si ottiene semplicemente lasciandosi andare nella corrente del permissivismo e della smoderatezza, il VIZIO, (che è la radice delle emozioni negative).
Conoscere le VIRTU’ e i VIZI è un inizio per imparare a conoscere se stessi. Così come vi é l’uomo fisico composto di nervi, muscoli, sangue, esiste anche la sua interiorità, che è rappresentata dalla sua psicologia, dal suo modo di ragionare. Questa psicologia va educata con un particolare e costante allenamento di auto osservazione affinché ogni ‘muscolo’ che la compone possa svilupparsi. Tutte le Virtù sono i muscoli da potenziare e naturalmente hanno bisogno dell’esercizio dell’auto-osservazione. La prima cosa di cui ci si accorge é la propria debolezza e qui potrebbero sorgere dei problemi psicologici in quanto l’uomo presuppone di essere già forte. Ma se uno ha realmente presente che é impossibile riuscire a fare delle flessioni senza un adeguato allenamento muscolare, farà del tutto per allenarsi costantemente superando qualsiasi avversità fino a diventare un campione. La stessa cosa è per le virtù.
VIRTU’ = virilità (nel senso originario VIR era sinonimo di forza interiore differente da Homo che rappresentava l’uomo comune), possanza, forza morale, cioè quanto adorna e nobilita l’uomo fisicamente e moralmente; valore, forza, perché la fortezza é base di ogni virtù e non esiste virtù laddove non vi è contrasto; abito di operare onestamente.
Disposizione dell’anima a fare il bene e schivare il male; concretamente ogni buona qualità dell’anima opposta al vizio.
LE TRE VIRTU’ TEOLOGALI (Divine) sono : FEDE, SPERANZA, CARITA’ (Amore)
La FEDE perfeziona l’Intelletto, per cui conosciamo ciò che dobbiamo credere intorno a Dio. Credere come veri determinati assunti o concetti basandosi su di una personale convinzione. Aderire con l’intelligenza, sorretta dalla Grazia, alla verità della parola di Dio.
La SPERANZA per cui confidiamo di ottenerLo; per essa si attende con fiducia la vita eterna e il soccorso della grazia divina per ottenerla.
La CARITA’ o Amore per cui Lo amiamo. Per cui si ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo per amore di DIO.
Queste prime tre virtù sono innate nell’uomo, o più precisamente sono in embrione, ma mentre in alcuni si sviluppano verso la coscienza, in altri (causa anche la non educazione) si sviluppano verso il sentimento o addirittura verso il corpo, per cui prendono una via che li porta alla ricerca di falsi valori e costoro sono comunemente chiamati MATERIALISTI.
Ci sono quindi tre livelli di Fede, di Speranza e di Amore e sono:
1) La FEDE nella COSCIENZA è LIBERTA’
2) La FEDE nel Sentimento é SCHIAVITU’
3) La FEDE nel Corpo é STUPIDITA’.
1) La SPERANZA della COSCIENZA è FORZA
2) La SPERANZA del Sentimento é CODARDIA (VILTA’)
3) La SPERANZA nel Corpo é MALATTIA.
1) L’AMORE Conscio evoca la stessa cosa in risposta
2) L’AMORE Emotivo evoca l’OPPOSTO
3) L’AMORE Fisico dipende dal tipo e la polarità .
Dal tempo in cui l’uomo iniziò a vivere sulla terra, dal tempo di Adamo in poi, cominciò a formarsi in lui, con l’aiuto di Dio, della Natura, e di tutti i suoi compagni vicini, un organo la cui funzione è la COSCIENZA MORALE. Tutti gli uomini hanno quest’organo, e chiunque è guidato da esso vive automaticamente secondo i comandamenti di Dio. Se le nostre coscienze fossero chiare e non sepolte, non ci sarebbe bisogno di parlare di morale, poiché consciamente o inconsciamente tutti si comporterebbero in conformità con i comandamenti di Dio. Fortunatamente la Coscienza Morale pur essendo ricoperta da una sorta di crosta può essere forata soltanto dall’intensa sofferenza; allora la coscienza parla. Ma dopo un poco la sofferenza finisce e l’organo viene ancora una volta ricoperto e sepolto.
COSCIENZA – Facoltà immediata di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell’esperienza individuale o si prospettano in un futuro più o meno vicino. E’ vista come “il guardiano” “la vocina misteriosa”. Il grillo parlante che guida ad ottenere il GIUSTO INTELLETTO o RETTA RAGIONE e perciò è Divina.
SENTIMENTO – E’ contraria all’intelletto: quindi molto volubile; ora si ama ora si odia. È in balìa delle circostanze.
CORPO – – la materialità che si perde prima o poi. E’ Effimero.
LE TRE VIRTU’ SUPERIORI CHE SI RIFERISCONO ALLA COSCIENZA PERFEZIONANO LA VOLONTA’.
VOLONTÂ =Lo sforzarsi dell’animo a conseguire o ad allontanare una data maniera d’essere; facoltà propria dell’uomo di tendere con decisione e piena autonomia alla realizzazione di fini determinati, di natura spirituale, per il superamento della nostra natura animale.
La Volontà vera esiste soltanto quando un solo IO governa, quando c ‘é un “padrone” nella casa. Un uomo comune non ha “Padrone”. Egli é governato ora dalla mente, ora dai sentimenti e ora dal corpo. Spesso l’ordine arriva dall’apparato formatorio e ancora più spesso quest’uomo riceve gli ordini dal centro sessuale. La libera VOLONTA’ é’ la funzione del PADRONE in noi. La nostra VOLONTA’ é’ la SUPREMAZIA di un DESIDERIO su un ALTRO.
Le quattro virtù cardinali sono anch’esse da sviluppare per mezzo delle esperienze e successivamente, cominciando a comprendere meglio alcune cose, con una precisa autodisciplina.
DISCIPLINA Dal latino DISCERE (seguire l’insegnamento) obbedienza piena ai Superiori e alle norme che regolano la vita umana.
ESPERIENZA= venire in cognizione (CONOSCERE) provando e riprovando. Io TENTO. Conoscenza acquisita mediante il contatto con un determinato settore della realtà .
I frutti dell’esperienza si possono cogliere soltanto nel momento che si comincia a capire il senso della vita, altrimenti essa diviene perfettamente inutile
Le quattro V I R T U’ CARDINALI sono:
PRUDENZA (SAGGEZZA) FORTEZZA (CORAGGIO)
GIUSTIZIA (RETTITUDINE) TEMPERANZA (MODERAZIONE)
LA SAGGEZZA E’ LA MADRE DI OGNI VIRTU’
SAGGEZZA è la virtù che consiste nel seguire la Retta Ragione nella condotta di vita secondo un criterio di prudenza e di equilibrio; La SAPIENZA applicata all’attività pratica.
INTELLETTO – La facoltà di istituire rapporti ideali di ordine specialmente razionale; la mente, il cervello, il computer….
GIUSTO INTELLETTO – RETTA RAGIONE : Ci si arriva soltanto dopo le dovute esperienze guidate dalla coscienza, saggezza.
LA PRUDENZA‚ è la scienza del bene e del male e di ciò che non é né bene né male. E’ la virtù capace di dirigere l’intelletto nelle singole attività in modo da discernere ciò che é giusto e che conduce al fine ultimo dell’uomo. Retto discernimento intorno al bene e al male.
LA FORTEZZA (Il coraggio) é la scienza di ciò che si deve scegliere e di ciò che si deve evitare e di ciò che non si deve né scegliere né evitare. Forza spirituale, soprattutto nel sopportare le avversità, il dolore fisico o morale, nel non cedere davanti a ostacoli o contrasti.
LA GIUSTIZIA é la scienza del saper discriminare tra ciò che é giusto e ciò che non é giusto contro tutte le parzialità. Virtù che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli é dovuto secondo la ragione e la legge.
LA TEMPERANZA é la scienza del saper stare nel giusto mezzo in tutte le proprie manifestazioni. Virtù morale che consiste nel regolare con saggio equilibrio il soddisfacimento dei bisogni e appetiti naturali: é regola e freno.
Dalla PRUDENZA(Saggezza) nascono IL BUON CONSIGLIO e L’INTELLIGENZA
Dalla FORTEZZA (Coraggio)nascono L’INCROLLABILITA’ e LA TENSIONE
Dalla GIUSTIZIA nascono L’EQUITA’ e LA PROBITA’ .
Dalla TEMPERANZA nascono L’AMORE DELL’ORDINE E LA DISCIPLINA .
Dalle quattro nascono: LA MAGNANIMITA’, IL BUON CONSIGLIO,
LA TOLLERANZA, LA PERSPICACIA, LA CONTINENZA
IL BUON CONSIGLIO é scienza di saper distinguere ciò che si deve fare e il modo in cui si deve fare per agire utilmente.
L’INTELLIGENZA è la capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell’ESPERIENZA e della CONTINGENZA ( accidentalità, eventualità, possibilità di essere o non essere).
INCROLLABILITA’ – da fede, fermezza.
TENSIONE stato di notevole eccitabilità e sforzo intellettuale. Se é troppo intenso é accompagnato da ANSIOSITA’.
EQUITA’ virtù che consenta l’attribuzione o il riconoscimento di ciò che spetta al singolo in base ad una interpretazione umana e non letterale della giustizia.
PROBITA’ costume morale improntato a schiva e dignitosa onestà; con accento di serietà schiettezza e frugalità; valoroso, prode.
AMORE DELL’ORDINE – disposizione funzionale e conveniente che si realizza specialmente come distribuzione, successione, sistemazione, assetto.
DISCIPLINA Dal latino DISCERE (seguire l’insegnamento) obbedienza piena ai Superiori e alle norme che regolano la vita umana.
MAGNANIMITA’ é scienza o attitudine che conferisce sia allo stolto sia al virtuoso un’interiore superiorità su tutti gli accidenti della vita.
IL BUON CONSIGLIO é scienza di saper distinguere ciò che si deve fare e il modo in cui si deve fare per agire utilmente.
TOLLERANZA é scienza o attitudine che ci mostra in che cosa dobbiamo tener duro e in che cosa no, e in che cosa non vale la pena né di tener duro né di non tener duro.
PERSPICACIA é la facoltà di rinvenire una norma conveniente d’azione in ogni circostanza.
LA CONTINENZA é disposizione spirituale invincibilmente aderente ai principi della RETTA RAGIONE oppure la capacità di non lasciarsi allettare dai falsi piaceri.
Mentre per le virtù cardinali è necessario fare un duro lavoro per conquistarsele, cioè a dire, che bisogna allenarsi costantemente per conquistare un “controllo” sulle proprie manifestazioni, questo si può fare solo se si viene disillusi dalle apparenze del mondo e si trovano poi le informazioni giuste per imparare a conoscere se stessi; per i VIZI, non è necessario fare alcunché e lasciarsi semplicemente andare per “godersi” ogni cosa che si desidera.
VIZIO: Cosa che devia dal RETTO SENTIERO; Impedire, impacciare, difetto, magagna, imperfezione sia del corpo che dell’anima; cattiva abitudine.
I QUATTRO VIZI CARDINALI sono:
L’IMPRUDENZA, LA VILTA’, L’INGIUSTIZIA, L’INTEMPERANZA.
L’IMPRUDENZA – atto o comportamento palesemente contrastante con le norme di sicurezza dettate dalla ragione o dall’esperienza. Che manifesta (ostenta) noncuranza per ogni possibile pericolosa conseguenza.
LA VILTA’ – spregevole rifiuto di affrontare pericoli o responsabilità dovuto a codardia o pavidità.
L’INGIUSTIZIA – violazione, deliberata o no del diritto o delle legittime aspirazioni altrui.
L’INTEMPERANZA – mancanza di moderazione, immancabilmente dannosa sul piano personale o sociale.
Dall’IMPRUDENZA nascono il MAL CONSIGLIO E LA STUPIDITA’.
Dalla VILTA’ nasce la PAURA .
Dall’INGIUSTIZIA nasce la PREVARICAZIONE e L’ABUSO.
Dall’INTEMPERANZA nascono IL DISORDINE e L’INDISCIPLINA,
L’OSTINAZIONE E LA CAPARBIETA’.
MAL CONSIGLIO che non sa distinguere ciò che si deve fare né come farlo
STUPIDITA’ che denota scarsa intelligenza
PAURA Sensazione che si prova in presenza o al pensiero di un pericolo vero o immaginario. (vedere più avanti in PASSIONI)
PREVARICAZIONE reato di chi abusa del proprio potere per trarne illeciti guadagni; uscire dai limiti dell’onesto e del giusto, contravvenire alle norme della morale.
ABUSO uso smodato e cattivo di ogni cosa. Uso di un diritto o di un potere per fini diversi da quelli per i quali è stato riconosciuto.
DISORDINE mancanza di ordine, confusione, sregolatezza.
INDISCIPLINA mancanza di una disciplina interiore che porta a sregolatezza e al vizio.
OSTINAZIONE Persistenza spesso irragionevole o inopportuna, riconducibile al carattere o anche al vizio. Il protrarsi oltre l’ordinario di motivi di molestia; CAPARBIETA’ Ostinazione cocciuta e testarda.
Difetti che impediscono la VOLONTA’
Caparbietà – testardaggine – ostinazione – aggressività –
tensione negativa – opinioni preconcette –
I SETTE PECCATI CAPITALI CHE NASCONO
DALL’EGOISMO
EGOISMO come padre dei vizi:
EGOISMO – Amore esagerato di se stesso e dei propri interessi anche a costo dell’altrui danno.
INCOSTANZA come freno nel progresso sia materiale sia spirituale.
INCOSTANZA come mutabilità, instabilità, mancanza di fermezza, di perseveranza.
La MENZOGNA come animo distorto
MENZOGNA – Nascondere sia a se stesso che agli altri, ciò che si è e ciò che si vuole realmente fare. Alterazione o falsificazione verbale della verità perseguita con colpevole determinazione.
1) COLLERA – risentimento subitaneo, incontrollato e minaccioso, più o meno durevole e manifesto negli atti e nelle parole.
2) INGORDIGIA – voracità, avidità insaziabile, moralmente e dannosa fisicamente.
(Avidità = desiderio incontrollato e vistoso che sembra non placarsi neppure di fronte al proprio oggetto. Smodatamente desideroso, bramoso).
3) AVARIZIA – egoistico ritegno nello spendere e nel donare.
4) INVIDIA – malanimo provocato dalla vista dell’altrui soddisfazione. Desiderio di poter godere dello stesso bene che altri possiedono.
5) LUSSURIA – incontrollata sensualità, qualsiasi eccesso vizioso o peccaminoso.
6) PIGRIZIA (ACCIDIA)- indolenza, lentezza associata a mancanza di energia o di decisione.
7) SUPERBIA -amore di sé spinto fino all’eccesso di considerarsi principio e fine del proprio essere disconoscendo la propria condizione di creatura.
ORGOGLIO – sentimento unilaterale ed eccessivo della propria personalità o casta che isola l’individuo e ne altera i rapporti sociali e affettivi; Arrogante.
E noi pratichiamo i sette peccati con squisita innocenza:
LA COLLERA che ci fa vedere il prossimo come causa dei nostri mali;
L’INGORDIGIA, che viene scambiata e passata per una cosuccia naturale alla quale non ci si può andare contro, ma che bisogna bensì assecondare.
L’AVARIZIA che ci impedisce di rinunciare alla minima particella di noi stessi;
L’INVIDIA che spesso consideriamo come una nobile aspirazione alla giustizia;
LA LUSSURIA nella quale i nostri mas media trascinano perfino i ragazzi e che ci porta ad un equo disprezzo della specie umana;
LA PIGRIZIA, quella intellettuale, che ci lascia senza reazioni né pensieri davanti all’agitazione di un mondo che abbiamo rinunciato a capire;
infine il peccato “più bello” di tutti:
L’ORGOGLIO (e LA SUPERBIA) – Che non ha coscienza di se stesso e che ci mette al riparo dalle tensioni dell’AMORE.
Essendo i peccati capitali un cedimento delle VIRTU’ possiamo noi, studiando quelli arrivare a queste. E se usiamo la retta ragione
La Collera é frenata dalla Pazienza e dalla Moderazione
l’Ingordigia dalla Temperanza
l’Avarizia dalla Generosità
L’Invidia dalla Carità –(Amore)
La Lussuria dalla Continenza e dalla Temperanza
La Pigrizia dall’Operosità
La Superbia-(Orgoglio) dall’Umiltà
L’ALTRUISMO (SAGGEZZA) come PADRE DI TUTTE LE VIRTU’
L’ALTRUISMO – SAGGEZZA é amore e dedizione per gli altri; tendenza per chi ha per fine il bene e l’interesse per i propri simili, avendo presupposto l’aver raggiunto lui stesso la giusta comprensione.
LA COSTANZA come motore dell’uomo
LA COSTANZA é la tendenza a conservare invariate determinate caratteristiche fondamentali: stabilità, continuità.
LA SINCERITA’ come animo naturalmente pulito
LA SINCERITA’ é la corrispondenza di un espressione o di un comportamento all’effettivo modo di sentire o di pensare. Che rifugge da qualsiasi inganno o falsità nel comportamento o nell’atteggiamento.
LA PAZIENZA é la virtù per cui si sopportano con rassegnazione le avversità, le noie e ogni cosa molesta.
LA GENEROSITA’ é la nobiltà d’animo che comporta il sacrificio dell’interesse o della soddisfazione personali di fronte al bene altrui.
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LA CARITA’ – AMORE é il sentimento umano che dispone a soccorrere chi ha bisogno del nostro aiuto, é amore disinteressato verso Dio e verso il prossimo, non causato da timore di pene né da aspettazione di premio.
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LA CONTINENZA è la moderazione, la misura nel soddisfacimento delle esigenze, dei bisogni, dei piaceri.
LA CONTINENZA é disposizione spirituale invincibilmente aderente ai principi della RETTA RAGIONE oppure la capacità di non lasciarsi allettare dai falsi piaceri.
L’OPEROSITA’ é la prontezza, il fervore nell’operare. Attivo, volenteroso.
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L’UMILTA’ é la virtù morale che richiama l’uomo al riconoscimento dei propri limiti; Modestia:
MODESTIA – Coscienza del limite delle proprie possibilità che si manifesta per lo più attraverso un atteggiamento schivo, disinteressato o timido; Seria e dignitosa compostezza propria dell’abito e del portamento nella donna tradizionalmente onesta.
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Modestia differisce nell’uso da MODERAZIONE e da TEMPERANZA Modestia impedisce di trasandare in VANITA’ Ed ORGOGLIO
TEMPERANZA è virtù contraria in ogni disordinato appetito, e freno severo di ogni diletto dei sensi, ma principalmente della GOLA e della LIBIDINE;
MODERAZIONE è facoltà della RAGIONE di contenere l’animo nei suoi moti, al di qua di ogni eccesso. Onde la Natura ha dato la MODESTIA per compagna alle donne;
La voce delle leggi congiunta col bisogno della propria conservazione raccomanda all’uomo LA TEMPERANZA; ed una RETTA RAGIONE illuminata dall’ESPERIENZA può solo dimostrare la necessità della MODERAZIONE.
LA MODERAZIONE é la limitazione consigliata da criteri di convenienza e di opportunità.
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Nel nostro mondo ci sono perciò due modi per vivere la vita:
il primo modo lo chiameremo vivere secondo natura ed é tipico dell’Uomo: é possibile soltanto con lo sviluppo della VOLONTA’, mediante lo sforzo o fatica cosciente e la sofferenza volontaria. Coloro che la mettono in pratica svilupperanno il loro “secondo corpo”, attraverso il quale, quando é definitivamente perfezionato dall’Intelletto, saranno in grado di percepire direttamente la Realtà cosmica.
Il secondo modo, lo chiameremo vivere contro natura, deriva dalla separazione della volontà in stimoli contrapposti. Una persona che viva in questo modo viene controllata dall’attrazione e dalla repulsione, da simpatie e antipatie, nonché dall’alternarsi di stati attivi e passivi.
Uno stato del genere è normale per la creazione inferiore e animale, ma è anormale per l’uomo.
Certamente é più facile e non richiede sforzi, ma un uomo che vive così é separato dalla coscienza e a meno che non sia un’anima perduta, avvertirà un senso di disagio e cercherà disperatamente una via d’uscita.
LE PASSIONI
LA PASSIONE é un sentimento capace di dominare l’intera personalità. E’ un movimento dell’anima, irrazionale e contrario alla natura, oppure un impulso eccessivo.
LE PASSIONI sono GIUDIZI in quanto l’avidità presuppone che il denaro sia bello ed analogamente l’ubriachezza e l’intemperanza e altre passioni.
GIUDIZIO – Ogni affermazione che superando la semplice constatazione di fatto, esprime un’opinione, un apprezzamento.
QUATTRO SONO LE PASSIONI
1) IL DOLORE 2) LA PAURA 3) LA CONCUPISCENZA 4) IL PIACERE
(1)IL DOLORE è contrazione dell’ANIMA, IRRAZIONALE.
sensazione di sofferenza fisica e morale.
Le sue specie sono:
COMPASSIONE, INVIDIA, RISENTIMENTO, AVVERSIONE, GELOSIA, RIVALITA’, PESO AFFANNOSO, NOIA, TURBAMENTO, ANGOSCIA, CONFUSA COSTERNAZIONE.
LA COMPASSIONE é il dolore per un’immeritata sofferenza altrui.
L’INVIDIA é il dolore per la prosperità altrui.
LA GELOSIA é il dolore di chi vede posseduto da altri ciò che egli stesso desidera.
IL RISENTIMENTO è un atteggiamento di avversione, più o meno giustificato dalla gravità dell’offesa o dell’affronto ricevuto.
L’AVVERSIONE è un’ostilità motivata e incoercibile. ripugnanza.
LA RIVALITA’ è il dolore di chi vede che anche altri possiede ciò che egli stesso ha.
IL PESO AFFANNOSO é un dolore opprimente.
LA NOIA é un dolore coartante, inquietante e sgradevole, prodotto dal ripetersi monotono delle stesse azioni, dalla mancanza di distrazioni, da uno stato d’inerzia o di tristezza, tedio, uggia.
IL TURBAMENTO é un dolore che deve la sua formazione e il suo sviluppo a false considerazioni.
L’ANGOSCIA è un dolore penoso, procurato da stato d’ansia e inquietudine accentuate, stato nevrotico caratterizzato da timore per pericoli imminenti, senso di costrizione, ansia acuta.
LA CONFUSA COSTERNAZIONE é un dolore irrazionale, che costantemente logora, che impedisce la visione d’insieme del presente. Abbattimento dell’anima.
(2) LA PAURA è l’attesa del male. Sensazione che si prova in presenza o al pensiero di un pericolo vero o immaginario.
della PAURA si hanno le seguenti specie:
VERGOGNA, ESITAZIONE, INQUIETUDINE, SBIGOTTIMENTO, SCONVOLGIMENTO, TERRORE.
LA VERGOGNA é la paura dell’ignominia grave disonore. Sentimento di mortificazione derivante dalla consapevolezza che un’azione, un comportamento, un discorso, ecc. proprio o anche di altri sono disonorevoli, ingiusti, indecenti.
L’ESITAZIONE é la paura dell’azione da compiere.
L’INQUIETUDINE é la paura provocata da un fatto oscuro.
LO SBIGOTTIMENTO è la paura prodotta dall’impressione di un avvenimento insolito: sbalordimento, smarrimento.
LO SCONVOLGIMENTO é la paura con l’accelerazione della voce.
IL TERRORE é la paura che suscita angoscia, forte sgomento.
(3)LA CONCUPISCENZA è un appetito irrazionale, smodato. Brama, desiderio di piaceri sensuali e specialmente sessuali. Passione intemperante; predominio della carne sullo spirito.
Ad essa sono subordinate le seguenti specie:
BISOGNO, ODIO, AMBIZIONE, AMORE MATERIALE, SCANDESCENZA, IRA, COLLERA, ASTIO, RANCORE.
IL BISOGNO é una concupiscenza determinata dal mancato possesso di qualcosa ed é come separata dall’oggetto desiderato, e tuttavia protesa verso di esso in uno sforzo disperato.
L’ODIO é una concupiscenza crescente e durevole, che vuole il male di qualcuno.
L’AMBIZIONE é una concupiscenza relativa alla scelta di fini personali.
L’AMORE MATERIALE é una concupiscenza che non riguarda gli uomini virtuosi, perché é il tentativo d’acquistare amicizia a causa di una bellezza esteriore.
L’ESCANDESCENZA é un’ira nel suo primo sorgere.
L’IRA é una concupiscenza della vendetta su chi é creduto di aver arrecato un torto sconveniente.
LA COLLERA é un’ira inveterata e rancorosa che spia l’occasione della vendetta: rancore.
ASTIO, sordo rancore, avversione; dal gotico HAIFSTS=CONTESA.
RANCORE, stato di forte avversione e risentimento maturato e celato nell’animo in seguito ad un’offesa ricevuta pronto a manifestarsi alla prima occasione di rivalsa che si presenta. (Derivazione di RANCIDUS tardo latino.)
(4) IL PIACERE è una irrazionale esaltazione per ciò che venga creduto degno di essere scelto.
ad esso sono subordinati:
L’INCANTO, IL GODIMENTO MALEVOLO, LA DELIZIA, L’EFFUSIONE
L’INCANTO é un piacere che incanta attraverso le orecchie. Fascino, forza di seduzione.
IL GODIMENTO MALEVOLO é il piacere per gli altrui mali.
LA DELIZIA é quasi un rivolgimento, cioè un impulso dell’anima verso il rilassamento. Piacere materiale intenso e raffinato.
L’EFFUSIONE la dissoluzione della virtù.
TRE DISPOSIZIONI PASSIONALI DELL’ANIMA NON RIPROVEVOLI:
LA GIOIA, LA CAUTELA E LA BUONA VOLONTA’
LA GIOIA é contraria al PIACERE perché é un’esaltazione razionale. Sentimento di piena e viva soddisfazione dell’animo, felicità.
LA CAUTELA é contraria al TIMORE in quanto evita razionalmente il pericolo. L’essere cauto, prudente circospetto, precauzione.
LA BUONA VOLONTA’ è contraria alla CONCUPISCENZA perché é un appetito razionale.
Sono subordinate alla BUONA VOLONTA’
LA BENEVOLENZA, L’AFFABILITA’, LA COMPIACENZA, LA CORDIALITA’.
BENEVOLENZA – buona disposizione d’animo verso gli altri.
AFFABILITA’ – cordiale, cortese, che tratta familiarmente, amabilità
COMPIACENZA – disposto ad essere cortese e di aiuto, far cosa grata.
CORDIALITA’ – che viene dal cuore, amichevole affettuoso.
Sono subordinate alla CAUTELA
IL PUDORE, LA PUREZZA.
PUDORE – sentimento di riservatezza o di ritrosia verso ciò che concerne l’ambito sessuale.
PUREZZA- onestà, dirittura morale.
Sono subordinate alla GIOIA
LA DELIZIA, LA LETIZIA, L’EQUANIMITA’.
DELIZIA – piacere spirituale intenso e raffinato.
LETIZIA – sentimento di profonda gioia spirituale, sensazione di pace e di serenità.
EQUANIMITA’ – imparzialità.
Ogni Virtù ha in se sia il BENE che il BELLO
Ogni BENE è di per se stesso COMPORTANTE, COGENTE, SOLVENTE, UTILE, DI BUONA UTILITA’, BELLO, VANTAGGIOSO, DEGNO DI SCELTA, GIUSTO.
E’ COMPORTANTE perché porta tali cose che traiamo vantaggio dal loro verificarsi.
E’ COGENTE (da coagulare) perché ci tiene uniti a sé, nei casi necessari
E’ SOLVENTE perché ricompensa la spesa che esso comporta in modo tale che il guadagno che risulta dall’operazione supera in vantaggio la spesa.(soddisfa, adempie)
E’ UTILE perché procura l’utilità del vantaggio.
E’ DI BUONA UTILITA’ perché l’utilità che apporta é degna di lode.
E’ BELLO perché il bene é proporzionato al suo uso.
E’ VANTAGGIOSO perché é tale da arrecare vantaggio.
E’ DEGNO DI SCELTA perché è tale che é ragionevole sceglierlo.
E’ GIUSTO perché s’accorda con la legge ed é artefice della comunità.
LA FIDUCIA é l’attribuzione di possibilità conformi ai propri desideri o alle proprie speranze sostanzialmente motivate da una vera e presunta affinità elettiva o di uno sperimentato margine di garanzia.
LA FEDELTA’ é la dovuta costante rispondenza alla fiducia accordata da altri o ad un impegno liberamente assunto, su tutti i piani affettivi o morali.
LA TENACIA é l’atteggiamento costante e fermo nei propositi e nelle azioni, quasi sempre con implicito un tono di ammirazione e lode.
LA PERSEVERANZA é costanza di atteggiamento o di comportamento motivata da propositi virtuosi o sostenuti da una convinzione personale, oggettivamente più o meno valida o addirittura inaccettabile.
LA RETTITUDINE é l’assoluta coerenza ai principi morali che si riflette in una condotta di cristallina onestà e probità.
LA PROBITA’ costume morale improntato a schiva e dignitosa onestà.
L’ONESTA’ l’agire con rettitudine, con lealtà, con giustizia, astenendosi da cattive azioni specialmente ai danni del prossimo.
LA SOBRIETA’ moderazione nel soddisfacimento degli appetiti e delle esigenze naturali. Semplice, misurato.
LA LEALTA’ che mantiene le promesse; che odia le finzioni e i tradimenti.
LA TEMPESTIVITA’ la caratteristica di un intervento che si attua con prontezza e al momento opportuno. Ha carattere di utilità.
L’ONORE da un punto di vista soggettivo implica la cura o la conservazione della propria integrità ed onestà suscettibile ad esaltarsi a divisa morale o di decadere ad AMOR PROPRIO o a puntigliosa GELOSIA. Da un punto di vista oggettivo può implicare il riconoscimento del valore o del merito, anche in quanto motivo o tributo di riverenza o di stima o di ammirazione.
Puntiglio, talvolta anacronisticamente abusato come attenuante di crimini.
SE TUTTI GLI UOMINI AVESSERO UN’ANIMA DA GRANDE TEMPO NON VI SAREBBE SULLA TERRA POSTO NE’ PER LE PIANTE VELENOSE, NE’ PER GLI ANIMALI FEROCI E LO STESSO MALE AVREBBE CESSATO DI ESISTERE.
Per l’ozioso l’anima è un miraggio
Essa è un lusso per colui che si compiace nella sofferenza
Essa è il sigillo della personalità
Essa è la Via, Essa è il legame con l’Autore ed il Creatore.
RESIDUO DELL’EDUCAZIONE SORGENTE PRIMA DELLA PAZIENZA ESSA E’ ANCHE IL TESTIMONE DEL MERITO DELL’ESSENZA DELL’ESSERE ETERNO.
Guida della Volontà
La sua presenza è IO SONO
Essa è una particella dell’Essere-Totale
Così essa è stata e così sarà sempre.
Tratto da:
Gurdjieff (Incontri con Uomini straordinari)
Frammenti di un insegnamento sconosciuto di P. D. Ouspensky – Gurdjieff (Quarta via)
Gurdjieff (Vita reale)
Fonte: www.riflessioni.it
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