I simboli culturali, storici e religiosi dell’albero sono tanti quanto gli alberi.
In moltissime popolazioni l’albero è un oggetto di culto, oppure rappresenta qualche divinità essa stessa oggetto di culto. Alcuni alberi particolari rappresentano simbologie particolari.
Il Fico
Il fico offre una vastissima simbologia, sessuale e spirituale. Nella tradizione ebraica rappresenta l’abbondanza. È anche l’albero che ha fornito i primi abiti ad Adamo ed Eva: si coprirono di foglie di fico.
Il frutto ha un’abbondante simbologia sessuale. Maturo ed aperto simboleggia la vulva. Nell’Africa del nord, per la sua ricchezza di semi e per la sua forma, rappresenta sia la fertilità, sia i testicoli.
Poiché vive e si sviluppa bene in ambiente caldo e arido, è anche l’albero degli eremiti, che si nutrono volentieri dei suoi frutti. In questo modo rappresenta anche l’energia sessuale trasformata in energia spirituale.
Un fico particolare è il Ficus Benghalensis, o baniano, albero considerato sacro in India. Le sue radici aeree scendono dai rami e quando raggiungono terra diventano veri e propri tronchi secondari che estendono dimensioni e portata dell’albero. Pare che ai piedi di questo fico, dove amava meditare, Buddha raggiunse l’illuminazione. Nelle zone calde dell’India, il baniano offre ombra e riparo a tutti i viaggiatori. Spesso all’ombra dei baniani vengono costruiti piccoli templi.
Il Cipresso
Il cipresso è il simbolo dell’immortalità come emblema della vita eterna dopo la morte, infatti lo si trova nei cimiteri. Per la sua verticalità assoluta, l’erigersi verso l’alto, il cipresso indica l’anima che si avvia verso il regno celeste. Nella Grecia antica è associato ad Apollo e Artemide. È l’albero di Ade, dio dei morti. Poiché il cupo fogliame del cipresso esprime malinconia e dolore, i sacerdoti di Ade se ne facevano delle corone e se ne cospargevano le vesti duranti i sacrifici. L’origine mitologica del cipresso è narrata nella leggenda greca di Ciparisso. Apollo, il dio del sole, si era invaghito della bellezza del giovane Ciparisso, che aveva per compagno un cervo addomesticato. Mentre un giorno si esercitava con l’arco, Ciparisso colpì mortalmente il cervo. Tanta era la sua disperazione da implorare a sua volta la morte. Apollo, commosso dal dolore del suo amato, lo trasformò in un albero al quale dette il nome di “cipresso”, e che diventò da allora il simbolo del lutto e dell’accesso all’eternità.
Il Cedro
Il cedro è il simbolo dell’immortalità e dell’eternità. È l’incarnazione della grandezza d’animo e di elevazione spirituale per l’altezza del suo fusto e dei suoi rami. Spesso le statue sacre sono scolpite in legno di cedro. Spesso nella Bibbia l’immaginario che evoca i cedri del Libano fa riferimento alla loro bellezza, al loro profumo, alla loro maestà. Il profeta Osea (i cui scritti risalgono all’VIII sec. a.C.) paragona il perdono di Dio di fronte alla conversione di Israele alla rugiada che rende verde e rigogliosa la pianticella che rappresenta il popolo, fino a farla diventare come un cedro del Libano.
Il Mandorlo
l mandorlo è il simbolo della nascita e della resurrezione. È il primo albero a sbocciare in primavera e perciò simboleggia il rinnovarsi della natura, dopo la sua morte invernale. Il suo significato esoterico è strettamente legato al suo frutto, la mandorla. La mandorla è il segreto, il mistero che va conquistato rompendo il suo guscio, che protegge il seme. Alcuni riti sacri comportano il fare indigestione di mandorle, che si ritiene apportino sapienza. Infatti la mandorla, essendo nascosta, incarna l’essenza spirituale, la saggezza. La mandorla per la sua forma ovoidale è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità, di nascita primordiale dell’universo. Come riproduzione dell’uovo cosmico, ha la caratteristica simbolica di rappresentare un spazio chiuso, protetto, delimita lo spazio sacro separandolo dallo spazio profano, essa forma così uno spazio chiuso; protettrice che separa il puro, l’originario, dall’impuro.
Il Melograno
Il frutto del melograno rappresenta l’energia vitale. Come tutti i frutti da seme, anche la melagrana rappresenta infatti la fecondità, l’abbondanza e della prolificazione. Il succo di colore rosso evoca il sangue e costituisce il simbolo della vitalità dell’energia. Nell’antico Egitto il succo della melagrana insieme alla birra, crea la bevanda magica che salva l’umanità dalla distruzione. I suoi valori di fecondità e di fertilità si ritrovano anche nell’islam.
Il Melo
Sono poche le piante che più del melo sono legate a miti e simbolismi, la cui universalità testimonia la diffusione e l’importanza di questo albero presso i popoli antichi.
La mela è il frutto per eccellenza. Con la sua forma sferica ha suggerito all’uomo la totalità del cielo e della terra: una specie di simbolo del potere massimo terrestre e divino insieme.
Nella mitologia scandinava la mela è il cibo degli dei.
Nella tradizione ebraico-cristiana il suo frutto è il “frutto proibito”, simbolo della conoscenza e poi, dopo essere stato colto dall’albero della conoscenza, della caduta dell’uomo.
La mitologia greca racconta come Gea, la grande madre terra, diede un frutto di mela ad Era, sposa di Zeus, come dono nuziale auspicio di fecondità. Zeus ne possedeva addirittura un proprio albero personale ed Ercole, sottoponendosi alle “fatiche”, fu costretto a sottrarre le mele d’oro proprio da quella pianta presidiata dalle Esperidi. Una mela donata da Paride ad Afrodite (che promise al giovane la bella Elena, moglie di Menelao, come sposa) fu il “pomo della discordia” che scatenò la guerra di Troia.
Da simbolo negativo per Adamo ed Eva la mela diventa un simbolo positivo se associata alla figura della Vergine Maria, raffigurando anch’essa la nutrizione materna.
Fonte:
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