Esiste un luogo oltre l’orizzonte,
in cui tutto è perfetto così,
un luogo al di là del bene e del male
Quante volte hai sentito dire che “bene e male sono solo illusioni mentali” che a tutti gli effetti non esistono? Eppure se rientrando a casa trovi i ladri intenti a svaligiartela sei sicuro, al di là di ogni dubbio, che in tutto ciò non c’è alcun bene (certo, potresti pensare che i poveri ladri ora avranno di che sfamare i propri figli, ma non credo che riuscirai a metterti in questa prospettiva, per lo meno non subito).
Bene e Male esistono? Questione di prospettiva
Sono certo che se tu vincessi 1 milione di euro al gratta e vinci, di certo non lo vedresti come un evento negativo, anzi tutt’altro. Come vedi, bene e male esistono eccome. Sono categorie indispensabili per orientarci nella vita, riesci ad immaginare il caos che scoppierebbe se esse scomparissero di punto in bianco? Eppure è vero anche il fatto che bene e male non esistono affatto. Non sto dicendo che sono relativi ed hanno contorni sfumati, questo lo sai già, sto dicendo che non esistono e non sono mai esistiti! Come ogni cosa dipende dalla prospettiva da cui si guarda la vita: la vista dalla valle è vera e reale tanto quanto quella dalla montagna, ma la seconda sarà per forza di cose più ampia.
Punto di vista egoistico
Da un punto di vista egoistico, ovvero nel quale “ciò che è male per me è male per tutti”, esisterà il bianco ed esisterà il nero e, non se ne discute. Essere comunisti è bene, essere fascisti è male, fine. Essere cristiani è bene, essere musulmani è male, chiaro? Il problema nasce ovviamente quando ci si imbatte con qualcuno che vive a polarità invertite. Il dialogo sarà totalmente assente e prevarrà lo scontro su tutta la linea. Tieni presente che lo stato di consapevolezza medio dell’essere umano è esattamente questo.
Piccole aperture
Vi è poi un piccolo gradino, una piccola apertura, ovvero “ciò che è bene per me non ho la pretesa che lo sia anche per te”. Questo è il terreno in cui si può innescare un dialogo, in cui ci si affaccia al riconoscimento dell’altro, in cui si inizia ad intuire che i miei valori sono stati ereditati dalla mia famiglia, dalla mia storia di vita, mi aiutano ad orientarmi ma io non sono i miei valori, come tu non sei i tuoi. Nonostante ciò, male e bene esistono ancora e dipenderanno da ciò che ho assorbito fin dalla nascita.
Antropocentrismo
Si giunge quindi ad un punto di vista antropocentrico “è male ciò che è male per gli esseri umani”. Qui inizia l’empatia, la compassione e la sofferenza per gli altri. La fame nel mondo, le guerre, le carestie, sono “male” perché comportano la sofferenza di molti esseri umani, ed io soffro con loro, mi dispero, non riesco a capacitarmene, perché tutto ciò? Perché Dio che è pace e amore tollera tutto questo? Perché tutto questo male e non il bene per tutti? Questo consapevolezza sfocia anche nel superamento dell’antropocentrismo, col rispetto per gli animali e per ogni essere senziente. Ancora in questa fase bene e male esistono eccome e soprattutto, il male è totalmente privo di senso! L’uccisione degli animali è male, la pace nel mondo è bene, la deforestazione è male, l’alimentazione vegana è bene ecc. Chi è proceduto nel suo percorso evolutivo si trova in questa fase di consapevolezza, ma non è di certo l’ultima.
Biocentrismo
Ci saranno infinite fasi, poiché il nostro potenziale di sviluppo è infinito, ma la tappa successiva è quella biocentrica (la vita al centro). In questo stato di consapevolezza vi è la trascesa persino dell’identificazione umana (senza perderla completamente) ed un’unione con la vita stessa, quell’energia immanente di cui tutto è manifestazione. Che cosa ci può essere di male dal punto di vista di una coscienza senza inizio e senza fine che si sta esprimendo temporaneamente su un piano fisico? Noi ne vediamo le forme e confondiamo esse con l’essenza, un po’ come credere che una volta dissoltesi le onde del mare il mare stesso scompaia. Non è facile far comprendere questo punto di vista finché non lo si è acquisito in prima persona. Esso verrà male interpretato come cinismo, menefreghismo, disinteresse: “come puoi restare noncurante di tutto il male che c’è nel mondo?”. Ma qui non c’è nessun male e nessun bene. Esiste solo l’unione di essi che è nel contempo la loro trascesa. Un luogo in cui tutto va bene così ed ha necessità di esistere. Il male mette radici e prospera là dove c’è distanza dal proprio cuore ed arriva per aiutarci e spingerci a riavvicinarci ad esso: è proprio quando stai per affogare che hai necessità di imparare a nuotare.
La componente umana non scompare
La componente umana non la si perderà di certo, la compassione, l’empatia e l’aiuto reciproco non verranno mai meno, le azioni e le manifestazioni in favore dell’amore e del rispetto per la vita non si smetterà di praticarle, ma ci si muoverà nel mondo con una consapevolezza diversa, con una visione più ampia e soprattutto con la certezza interiore che è tutto perfetto così.
Fonte: http://francescopirani.info/al-di-la-del-bene-e-del-male/