Potremmo rappresentare la situazione attuale della pandemia con una semplice metafora.
Nel micro è come far passare il singhiozzo, serve uno shock o l’acre del limone!
Nel macro la vita ci da degli scossoni molto decisi, questo è molto utile per risvegliare la nostra coscienza, come un fulmine a ciel sereno arriva un evento che ci apre i sensi e ci accorgiamo di essere fuori dal nostro percorso, il nostro senso di sicurezza è duramente sfidato.
Nel micro è come far passare il singhiozzo, serve uno shock o l’acre del limone!
Nel macro la vita ci da degli scossoni molto decisi, questo è molto utile per risvegliare la nostra coscienza, come un fulmine a ciel sereno arriva un evento che ci apre i sensi e ci accorgiamo di essere fuori dal nostro percorso, il nostro senso di sicurezza è duramente sfidato.
A volte, per guarire dal singhiozzo serve una seconda applicazione, spero vivamente che questo shock pandemico non si debba ripetere per comprendere che tutto quello che ci serve è Ritornare a noi stessi e smetterla di essere fuori di noi, una volta si diceva, “fuori dalla grazia di Dio”, una definizione che calza a pennello.
Dobbiamo tornare ad avere occhi per vedere cosa facciamo, per vedere come abbiamo ridotto il nostro habitat e le nostre vite, ritornare ai valori del rispetto, dell’umiltà e della buona educazione che li comprende quasi tutti.
Avere orecchi per ascoltare il Maestro che abbiamo dentro, essere presenti a noi stessi per sentirla quella voce.Lo sappiamo quando usciamo dalla diritta via ma speriamo sempre che siano gli altri a mettere a posto le cose, l’assunzione di responsabilità è pressoché assente, sarebbe ora di restaurarla ed insegnarla anche alle nuove vite che ci hanno affidato.Si comincia dalle piccole cose, un esempio: una carta per terra, la raccolgo anche se non è mia. Se posso evitare di andare in auto risparmio inquinamento e danaro, quante commissioni potremmo fare a piedi?Quando questa pandemia sarà finita, perchè passerà, tutto passa, nulla sarà come prima, in meglio senz’altro, altrimenti la prossima volta sarà ancora più potente questo fulmine!
Dobbiamo tornare ad avere occhi per vedere cosa facciamo, per vedere come abbiamo ridotto il nostro habitat e le nostre vite, ritornare ai valori del rispetto, dell’umiltà e della buona educazione che li comprende quasi tutti.
Avere orecchi per ascoltare il Maestro che abbiamo dentro, essere presenti a noi stessi per sentirla quella voce.Lo sappiamo quando usciamo dalla diritta via ma speriamo sempre che siano gli altri a mettere a posto le cose, l’assunzione di responsabilità è pressoché assente, sarebbe ora di restaurarla ed insegnarla anche alle nuove vite che ci hanno affidato.Si comincia dalle piccole cose, un esempio: una carta per terra, la raccolgo anche se non è mia. Se posso evitare di andare in auto risparmio inquinamento e danaro, quante commissioni potremmo fare a piedi?Quando questa pandemia sarà finita, perchè passerà, tutto passa, nulla sarà come prima, in meglio senz’altro, altrimenti la prossima volta sarà ancora più potente questo fulmine!
Patrizia Pezzarossa
Questa storiella è molto rappresentativa:
Ciò che la meditazione fa lentamente, un urlo del Maestro, inaspettatamente può aprirci alla comprensione, in una situazione in cui il discepolo sta ponendo una domanda, all’improvviso il Maestro balza in piedi e urla, o picchia il discepolo, o lo butta fuori dalla porta, o gli salta addosso, questi metodi non erano mai stati usati.
Il puro genio creativo di Ma Tzu, fece illuminare moltissime persone. Sembra ridicolo ma ad una sciocca domanda dell’allievo egli lo getta fuori dalla finestra di una casa a due piani.
Non solo lo getta fuori dalla finestra, Ma Tzu salta dopo di lui, gli cade addosso, si siede sul suo petto e gli chiede: “Hai capito?!
“Il poveretto risponde: “Sì”, perché se dicesse di no potrebbe tornare a picchiarlo o chissà cos’altro farebbe.
Gli basta, ha il corpo fratturato, e Ma Tzu, seduto sul petto gli chiede: “Hai capito?!
E di fatto quell’uomo ha compreso: è stato tutto così improvviso, istantaneo non se lo sarebbe mai immaginato.
Il puro genio creativo di Ma Tzu, fece illuminare moltissime persone. Sembra ridicolo ma ad una sciocca domanda dell’allievo egli lo getta fuori dalla finestra di una casa a due piani.
Non solo lo getta fuori dalla finestra, Ma Tzu salta dopo di lui, gli cade addosso, si siede sul suo petto e gli chiede: “Hai capito?!
“Il poveretto risponde: “Sì”, perché se dicesse di no potrebbe tornare a picchiarlo o chissà cos’altro farebbe.
Gli basta, ha il corpo fratturato, e Ma Tzu, seduto sul petto gli chiede: “Hai capito?!
E di fatto quell’uomo ha compreso: è stato tutto così improvviso, istantaneo non se lo sarebbe mai immaginato.
Osho