Quando ci troviamo in situazioni difficili che ci abbattono, che ci lasciano smarriti, dove sembra non esserci via di uscita, quei ben noti colpi duri della vita…cosa possiamo fare ?
La miglior cosa, che è più un essere, è creare il nuovo dalle macerie di quello che è rimasto, per far si che abbia basi più solide e vere, radici salde e sane. Perché caro amico, le crisi arrivano per insegnarci sempre qualcosa e stravolgere la nostra vita o un suo particolare ambito e metterci appunto in crisi, cioè portando del disequilibrio la dove c’era già qualcosa che non andava.
La situazione non era armonica.
La vita è buona, saggia e spietata nella sua durezza con cui promuove l’evoluzione… la TUA evoluzione.
Se in una particolare situazione ti stavi annoiando, stavi tradendo te stesso, stavi solo sopravvivendo senza linfa vitale che muovesse i tuoi gesti, beh, arriva la vita a svegliarti. E lo fa con il rumore, prima lievi sussurri, poi piccoli segnali e infine se il nostro Io non vuole ascoltare o fa finta di nulla, allora arriva con il giro nell’abisso, quelle batoste dure che non si possono fare a meno di avvertire.
Allora domandati questo: come stavo, cosa sentivo e come vivo questa parte della vita prima che arrivasse questo evento traumatico ?
Ciò che rimane di te troverà le risposte.
Allora capirai che non è il tempo a guarire le ferite, ma sono le giuste domande. Cosa c’è al di la di questa crisi? Un deserto ricco di scoperte, arido solo per chi non ha in sé stesso il desiderio della scoperta e della crescita. Creare di nuovo e poter sentirsi vivi davvero. Nella crisi, che tanto potremmo associare al buio e alla depressione, c’è anche una luce vibrante, un brivido vitale da cui possiamo trarre ispirazione per ri-creare noi stessi, nuovi rispetto come eravamo seppur più vicini alla nostra vera natura. Perché quando si tocca il fondo, si raccolgono anche i tesori più profondi della nostra essenza, per portarli alla luce.
È un lavoro difficile, da veri sciamani, un viaggio negli inferi, per uscire di nuovo alla luce. Ricordatevi, che anche quando attraversiamo l’oscurità c’è qualcuno che ci assiste, e se possiamo accorgerci di come stiamo, anche del dolore che proviamo, vuol dire che esistiamo. In noi qualcosa ha ancora la voglia di osservare tutto ciò. Prendiamo i momenti duri e di sconforto come occasioni per vedere le fiammelle che illuminano la notte. Il buio serve per farci accorgere delle fiamme più piccole che sono anche le più calde e di cui a volte ci dimentichiamo. Le nostre fiamme interiori.
Se a questo serve la crisi ben venga, attraversatela con fiducia, senza risparmiarvi nel vivere l’esperienza. Con questo messaggio, mando una benedizione a tutti voi che avete la pazienza di seguirmi…so che sarete lanterne per chi nel buio ora vede solo altro buio.
Luca Carli