Tranquilli non si tratta di alcuna profezia.
Le profezie sono sempre da interpretare a mio avviso, i tre giorni di buio potrebbero essere un periodo consigliato, in cui l’Essere Umano dovrebbe raccogliersi in sè.

L’Iniziazione
Definiamo iniziazione una cerimonia nel corso della quale l’iniziato, muore alla vita profana per rinascere a quella misterica, esoterica, iniziatica. Questa morte iniziatica non riguarda il mondo fisico ma è la morte dinanzi al mondo. Il neofita sembra operare un processo di regressione e la sua nuova nascita è paragonata ad un ritorno allo stato fetale, nel ventre della madre. Egli è avvolto nel buio, così come era al buio nel ventre materno, un buio dal quale uscirà e vedrà la luce, o meglio ancora, un bagliore di luce. La Luce Vera, se verrà, verrà più tardi, dopo un lavoro personale fatto su di se per purificare il suo corpo fisico e spirituale.

I tre giorni al buio fanno parte delle iniziazioni che, fin dall’antichità più remota, venivano praticate nelle antiche scuole dei Misteri. All’interno del percorso di studi vi erano altre iniziazioni o prove per avanzare di grado fino ad arrivare alla consacrazione come Maestro con un rito molto particolare; all’adepto veniva fatto vivere tutto il processo della morte e resurrezione del Seme.
Così i Maestri, con il rito, trasmettevano all’iniziato tutta l’operatività che egli doveva com-prendere ed attuare, per entrare a far parte della Maestria o cerchio interno del Tempio.

Così nel momento astrologico giusto, all’iniziato, avvolto in un lenzuolo bianco, a mò di sudario, venivano inferti tre colpi in diverse parti del corpo, poi sollevato da terra e depositato in un sepolcro o fossa scavata nella terra.
Il candidato mezzo tramortito e coperto con il sudario sentiva le palate di terra che man mano lo ricoprivano; in quegli attimi avveniva in lui una catarsi, un cambiamento di stato di coscienza e dopo un pò di tempo, che sembrava un’eternità, veniva fatto risorgere completamente rinnovato.

Il miracolo si era avverato: il candidato “risorto” non era più quello di prima, infatti gli veniva dato un nome nuovo, iniziatico e da quel momento iniziava realmente la sua missione in terra.
(Fonte: da Le quattro prove dell’Iniziazione di Alfredo di Prinzio)

—–

I miei 3 giorni di buio, li ho vissuti in profondità, nel silenzio assoluto e in tutta sincerità, non c’è da avere paura, c’è solo da sperimentare.

Non sono stati una passeggiata ma in confronto ai riti dell’antichità, quello dei giorni nostri è all’acqua di rose, benchè stamattina abbia l’impressione di essere stata bastonata e ho anche un bozzo in fronte ma, muovendosi in casa al buio, probabilmente ho preso male la misura della porta.
Pur avendo ricevuto delle istruzioni da amiche che l’hanno già fatto, mi sono stati dati dei consigli che sono stati utilissimi, soprattutto per l’organizzazione.

  • Ho dovuto fare attenzione a togliere qualsiasi oggetto dal percorso camera/bagno, essendo bendata la sicurezza è la prima cosa a cui fare attenzione.
  • Per l’alimentazione serve una dieta con succhi, tisane, the, frutta per la quale non serve il coltello. Ho sistemato tutto sul tavolino a fianco al letto in modo da non dover cercare in cucina, al buio.
  • Telefono spento ma a portata di mano.
  • Abbigliamento di ricambio facilmente accessibile, i cassetti possono diventare pericolosi al buio.
  • Avvisare le persone che abitualmente ci contattano, non rispondendo alle loro chiamate potrebbero preoccuparsi.

L’anno scorso venni a conoscenza di questa pratica e solo ora ho sentito l’esigenza di praticarla ed ho, soprattutto, avuto l’occasione di vivere 3  giorni da sola per poterla attuare, è un’iniziazione di grande valore e non và presa alla leggera. Ogni sapere iniziatico era considerato ermetico proprio perchè solo pochi potevano accedervi.
Con i mezzi moderni che abbiamo a disposizione, leggiamo molto, abbiamo molte informazioni sugli argomenti che ci interessano ma li capiamo in modo superficiale e siamo portati a non dare il giusto valore alle nozioni con cui veniamo in contatto e anche a dimenticarcene poco dopo. Le fasi che precedono la consapevolezza sono tre, capire, comprendere e sperimentare!

Vale senz’altro la pena, è proprio il caso di dirlo, di provare ad essere maestri di se stessi per tre giorni, bendati al buio, quasi a digiuno e come unica occupazione la meditazione!
Essere nel silenzio totale, completamente in se stessi, affrontare parti di noi che conosciamo e vogliamo approfondire o addirittura scoprire ciò del quale non siamo consapevoli, tre giorni per stare con noi, capita raramente, quasi mai di essere completamente soli.
A cosa serve tutto ciò?
Ognuno lo scoprirà da sè e l’esperienza sarà diversa per ognuno.

Patrizia Pezzarossa

“L’uomo, chiunque esso sia, può raggiungere il Cielo della propria Coscienza,
a prescindere dalle strade intraprese nella vita.
Dio non giudica ne addita nessuno.”

Alfredo di Prinzio

 Nel libro: La Profezia della Curandera si parla dei tre giorni al buio.

 


Loading...

Notice: ob_end_flush(): failed to send buffer of zlib output compression (0) in /home/kzjpxwtn/public_html/wp-includes/functions.php on line 5373