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Una delle prime nozioni -che man mano vanno trasformandosi in atto pratico con l’esercizio e lo studio di se stessi- da apprendere, è quella serie di azioni alchemico, fisiche e sottili atte a ristabilire se non il pieno equilibrio, gran parte di esso, esercitando una pressione ascendente verso l’uniformità della Coscienza e la riappropriazione delle capacità implicite e conquistate con lo stesso sforzo fatto per cristallizzarle e renderle forma mentis quando l’alta vibrazione pervade e arricchisce la vita di un soggetto in evoluzione.

In mancanza di questo status vibrazionale, ogni sforzo per conseguire determinate abilità potrebbe risultare quasi del tutto vano. Esistono dei casi di individui che, impreparati, si sono ritrovati a vivere certe esperienze fuori dall’ordinario, col risultato di un vissuto traumatico e la propensione alla rimozione più o meno forzata dei ricordi associati ad essa.
Questo succede perché una serie di atti, traumi emotivi, shock mentali o altro fungono spesso da input per generare quelle esperienze: come un bambino che preme a casaccio i tasti di un computer e ne elimina il sistema operativo, così accade per certe esperienze che possono diventare terribili se non se ne conoscono le conseguenze e le modalità d’azione da stabilire quando ci si trova a viverle. Non si tratta di essere profani, ma di prepararsi ad affrontare un nuovo ambiente cui nessuno -non la società o la famiglia- ci ha preparati in maniera naturale.

Proprio per questo è nata l’idea di creare una serie di articoli “How To”, un percorso naturale ed evolutivo per ampliare le capacità dell’essere umano partendo dalla base, portando un individuo realmente interessato alla crescita delle proprie percezioni.
Pertanto, tutto ciò che è ivi scritto, è frutto di successi e fallimenti personali, esperienze vissute e affrontate -per fortuna- nella maniera più opportuna e corretta per realizzare il fiorire della lucidità multipla di pari passo con le capacità intrinseche di ogni essere umano.
Ricordiamocelo: tutto questo è alla portata di ciascuno di noi, ed è già liberamente accessibile con un piccolo atto di Volontà. Scegliamo costantemente dove spostare il nostro punto di unione per decidere cosa percepire ora in una situazione, ora in un’altra; tuttavia il complesso sensoriale d’informazioni sottili è sempre disponibile alle capacità dell’uomo, per quando egli deciderà di sperimentarle.

E’ tutto un gioco di percezioni.
Purtroppo, con l’attuale ritorno in auge di certe tematiche, si è venuto a creare un guazzabuglio di informazioni false e miti riguardo l’argomento che andrò a trattare in questo post. Sono molteplici le leggende metropolitane nate da sbagli, fraintendimenti ed errori di percorso che circolano soprattutto in rete, messi in giro da quelle persone che si sono imbattute in certe esperienze per le cause elencate poc’anzi. E’ essenziale sfatarne la maggior parte -non tutti, altrimenti ci perdiamo la giornata- quelli più grossolani e che hanno fatto presa nelle menti della gente, poiché agganciati alla paura dell’ignoto. Va da se che il resto di essi sono spazzatura.

Durante un Viaggio Astrale potresti perderti e rischiare di non tornare mai più.
Questa è la prima di una lunga serie di buffonate. La più bella e di gran lunga la più paurosa. Immagina di stare perso nella Nebulosa di Orione a contemplare le stelle e a un certo punto senti “crack”, e hai perso il corpo. “E mo che faccio?” forse te ne vai in giro come Casper per le stanze di un Hotel vecchio a spaventare la gente. O forse no -magari fosse così facile-.
Scherzi a parte: la verità e che non ci si può perdere né è impossibile fare ritorno nel corpo. La natura sottile che regola quel determinato stato di vita vibrazionalmente sottile -e quindi meno denso- ha pensato anche a questo: esiste il cosiddetto “Cordone d’Argento”, una sorta di cordone ombelicale che unisce il corpo energetico a quello fisico. Non ha limiti di lunghezza né si tratta di uno strumento rigido -potresti persino non vederlo, ma ciò non significa che non c’è-. La sua posizione, contrariamente a quanto si crede, varia da individuo a individuo e può anche spostarsi durante il corso della vita.
Esso serve a favorire la comunicazione energetica e mnemonica fra tutte le parti -fisiche e sottili- dell’essere umano: è grazie ad esso se, dopo un’esperienza del genere, abbiamo ricordi confusi e incomprensibili che spesso scambiamo per comuni sogni. Il cordone filtra la percezione dell’esperienza in se e la traduce in termini comprensibili per il nostro sistema di concepimento e manipolazione di dati sensoriali. E poi anche per un altro motivo che spiego nel trafiletto seguente.

Durante un Viaggio Astrale l’anima esce dal corpo.
Tutti giù a ridere. Pensaci bene: se tutto ciò che esiste fuori è una proiezione di nostra emanazione, dov’è che deve andare l’anima? Dove esce?
In realtà non esiste nessun Viaggio Astrale: esso altri non è che un avanzamento nell’indagine introspettiva, che si compie ed evolve a un livello più profondo di esplorazione e libertà interiore. Il viaggio quindi è interiore, talmente tanto da far comprendere al viaggiatore che dentro di egli vi è l’universo intero. L’esplorazione, inoltre, viene compiuta grazie a un corpo energetico -creato come conseguenza del lavoro alchemico- dentro al quale si riversa la Coscienza di Se per operare su un piano sottile altrimenti inaccessibile. Quel corpo in realtà non ha una forma, ma assume quella del contenitore (corpo, veicolo biologico, chiamalo come ti pare) grazie a un processo di condizionamento mentale che favorisce la ricostruzione delle stesse condizioni propriocettive della realtà ordinaria. Paradossalmente potresti assumere qualsiasi forma: un lupo, un drago, uno scuolabus o semplicemente un puntino di consapevolezza cosciente di se stessa.

Rischio di essere posseduto da un “demone” mentre sono via.
Ennesima stupidaggine. Il “Cordone d’Argento” -tra l’altro citato anche in certi passi della Bibbia e in una innumerevole quantità di testi tibetani ed egizi- previene proprio questo tipo di “attacchi”, se così vogliamo chiamarli. Che poi parlare di demoni è un azzardo: esistono una miriade di esseri -parassiti- multidimensionali che s’insinuano nel corpo delle persone e le manipolano, deprivandole della propria energia vitale grazie a un processo di reazioni emotive negative. Questi alieni parassitano circa l’80% dell’umanità, senza che quasi nessuno se ne renda conto, e sono una delle principali cause della condizione sonnambolica dell’umanità. Non la principale in assoluto -che siamo già abbastanza deficienti per conto nostro-, ma una delle più influenti. Non a caso, il lavoro di Osservazione ha proprio lo scopo di eliminare questi esseri manipolatori dalla nostra interiorità. Sono un cancro, si annidano nella parte posteriore del lobo sinistro del cervello (dove risiede e si collega Spirito) e come un polpo si allungano verso il plesso solare, centro energetico per eccellenza, per succhiare via ogni accumulo di vitalità.
Proprio per questo è inutile parlare di possessione infra-viaggio: l’umanità è vittima di questa piaga da secoli, e nemmeno se ne accorge. Non mettetevi strane idee in testa, però: l’idea persistente di essere parassitati è più nociva del parassitaggio in se. Basta osservare i propri schemi ripetitivi di pensiero/emozione per prendere coscienza del fatto che si è parassitati o meno: laddove vi è buio, c’è sicuramente da lavorare.

Si può finire nel “Basso Astrale”, comunemente conosciuto come “Inferno”.
Questo è ciò che succede a chi fa le cose senza sapere cosa fa. Ne abbiamo parlato poc’anzi.
Se si viaggia dentro se stessi, compiendo un Viaggio Astrale durante un periodo di depressione o bassa energia/vibrazione, non pretendere di vedere gli angeli che suonano le trombe e ti aprono i cancelli d’oro.
La divisione del “Mondo Astrale” (pure qua risate a pacchi) in regioni è puerile e profana, per tutta la serie di motivi che abbiamo già elencato. Dove ti proietti è responsabilità tua, non di pseudo porzioni di spazio pre-esistenti popolati da facce brutte, torturatori cornuti e fuoco.
La vibrazione alla quale ci sottoponiamo, manipolandola con stati d’animo, disciplina o verosimilmente qualsiasi cosa che può variarla, influisce evidentemente e palesemente sulla qualità del viaggio. E ne basta uno solo, vissuto negativamente, per bollare l’esperienza come nociva e oscura. E’ essenziale operare per il proprio benessere ed equilibrio affinché si possa beneficiare della miglior esperienza possibile.

Il Viaggio Astrale non è altro che un Sogno Lucido.
Ognuno è liberissimo di pensarla come gli pare; tuttavia è essenziale prendere in considerazione qualsiasi elemento e sperimentare in prima persona prima di esprimere un giudizio definitivo. Prendiamo in analisi alcuni punti che, secondo me, è utile approfondire con intelligenza e rigoroso studio personale.

1. Il Viaggio Astrale comincia sempre nella stessa location in cui giace addormentato il proprio corpo. In un sogno normale ci si vede spesso catapultati -magari con visuale in terza persona- in uno scenario surreale.
2. Il sogno lucido è totalmente controllabile -a parte qualche fattore, tipo la luminosità-, instabile e impermanente, dinamico; mentre il Viaggio Astrale è viene vissuto in un ambiente fedele e permanente, che non muta al pensiero.

Questa non vuole essere una sfida agli scientisti o a quegli scettici convinti, ma solo un invito alla riflessione e all’esperienza diretta. Conosco fior fiori di Onironauti provetti che compiono viaggi astrali -con corretto procedimento- senza rendersene conto. Questo perché le due esperienze si somigliano molto, e nonostante tutto differiscono praticamente per ogni aspetto.
Fin ora sono stati chiariti quei punti interrogativi, giusto per dissipare la paura e fornire un’infarinatura al lettore che avrà la voglia di proseguire nel percorso che insieme stiamo affrontando.
Passiamo quindi adesso alla pratica e a quelle premesse e nozioni che compongono sia la teoria che l’azione del Viaggio Astrale.

La serie di articoli “How To” è stata portata avanti fino ai Sogni Lucidi e al Ricordo di Se Avanzato. Accennavo, in quei post precedenti, come l’esperienza della lucidità onirica sia accostabile a quella del viaggio astrale, di come vi sia un passaggio quasi inconsapevole da uno all’altro.
Tutto questo era necessario per portare il praticante verso quella soglia che è la padronanza della Lucidità onirica, ossia la consapevolezza operante in un mondo interiore impermanente e malleabile. Ma quand’è che si capisce di aver effettuato il salto di qualità?
Quando, appunto, le modalità attraverso le quali si predispone e comincia l’esperienza, differiscono dai normali stati mentali del sonno e delle frequenze cerebrali che scatenano la separazione, la scissione fra le due diverse modalità di esplorazione introspettiva.
La riuscita di questa esplorazione interiore nel mondo permanente sotto diverse frequenze energetiche è regolata da un passaggio fondamentale che può essere verosimilmente paragonato a una soglia, un varco da attraversare. Questo varco comprende la prova della Consapevolezza: vi si può andare oltre solo nel caso in cui la coscienza abbia raggiunto uno stato tale di lucidità e processo di pensiero tale da concepire, comprendere e tradurre in esperienza post-umana un vissuto particolare e soggettivo, cangiante da persona a persona, dalle sembianze oniriche eppure ben più complesse dell’oniricità stessa.
Quando ci corichiamo per dormire, non importa la posizione -come invece alcuni vorrebbero far credere-, quanto invece la propria capacità di rimanere consapevoli fino a quella soglia che abbiamo detto. A questa ci si arriva conseguendo la lucidità al di fuori del periodo R.E.M. del sonno; cioè a dire si deve essere consapevoli di ciò che si vive in quello stato di frequenza cerebrale bassissima che corrisponde al sonno profondo. Senza aspettare quindi quei novanta minuti per entrare in sogno e prendere coscienza; bisogna identificarsi nella localizzazione coscienziale fuori da spazio e tempo, in quel puntino di presenza che vive fuori dalle onde cerebrali e le produce. In parole povere, senza girarci intorno: resta consapevole mentre ti addormenti e scivoli nel sonno profondo.

Fatto questo, se le condizioni interiori (stato d’animo, vibrazione, lavoro alchemico, coscienza, forza di volontà e obiettivo chiaro) sono soddisfatte, vi sarà l’accesso a quella prova che è il varco, e che alcuni chiamano -credo per confondere le idee ancora di più- “il vortice”.

Il Segreto del Viaggio Astrale giace qui, insieme a tutta la sapienza che si cela dietro di esso:
il varco è un Post-Mortem, un’esperienza di morte in miniatura, di un singolo episodio di vita.
Esso può spaziare dalle banalità agli eventi traumatici o importanti, di fatti non per forza avvenuti solo in passato ma alcuni di essi che hanno ancora da venire.
Si muore per un po’, e se si supera la soglia del Post-Mortem si torna a vivere sotto un aspetto diverso, in una forma diversa.

Non spiegherò qui l’argomento del Post-Mortem semplicemente perché è già stato accuratamente trattato in precedenza. Se vuoi leggerlo per capire di cosa stiamo parlando, clicca qui.
E’ proprio per questo che alcuni individui fanno viaggi astrali volontari e inaspettati, soprattutto a seguito di esperienze traumatiche, come la morte di un parente stretto, che scatena una sorta di “memento mori” e ci porta a riflettere sulla nostra vita.
Se la prova del Post-Mortem viene superata con successo, si ha un mini crollo di coscienza, una perdita sensoriale e lo spegnimento istantaneo di quello scenario, per ritrovarci quindi sul nostro letto, “svegli” eppure addormentati.

Qui entra in gioco la paralisi, che immobilizza il corpo per lo stesso procedimento e motivo fisico-chimico che lo spinge a fare coi sogni lucidi, anticipando così la fase R.E.M. anche di parecchio tempo. Alla paralisi vi è contemporaneamente l’apparizione delle cosiddette “vibrazioni”.
E’ uno scuotimento, un terremoto che è interiore e invisibile a un osservatore esterno, perché non è il corpo a tremare. Non si tratta di una crisi epilettica, anche se lo potrebbe sembrare. Spesso questa vibrazione è accompagnata da suoni, voci o qualsiasi altro tipo di percezione auditiva insolita. Per un pò ci sarà un gran chiasso, perché le vibrazioni sono la conseguenza di quel procedimento naturale grazie al quale la coscienza si trasferisce dal corpo fisico a quello di energia sottile meno densa.

Tutto quell’uragano finisce al momento della separazione effettiva, con l’allontanamento dal corpo fisico. Potresti già vedere o potresti essere ancora cieco, le prime volte. Come in Matrix, quando Morpheus dice a Neo, che gli dolevano gli occhi, “Perché non li hai mai usati”. In tal caso ci vorrà un poco prima di riacquistare la vista sottile. Non temere. Tornerà. Nella maggior parte dei casi si vola già dalla prima esperienza -a meno che tu non abbia dei seri blocchi e condizionamenti mentali-.
Non ti resta che provare. E’ difficile da spiegare, ma io ci ho voluto provare lo stesso. E non so se sono stato abbastanza chiaro per tutti. Sono sicuro che, se avrai seguito gli “How To” precedenti e avrai padroneggiato la lucidità onirica, ci riuscirai entro breve. O forse no.
Buona fortuna

Parsifal A. Drake
Fonte: http://spadanellaroccia.blogspot.it/
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